Il culo storico del PDL e l’orologio rotto che ha ragione

Che nessuno osi dire che Berlusconi aveva ragione o che è diventato di colpo un grande statista.

Sapete tutti che anche un orologio rotto indica l’ora giusta due volte al giorno.

Fin dalle elezioni del 24 febbraio il PDL si è trovato in una posizione senza alternative. Con il minimo storico di parlamentari, in minoranza assoluta, avevano una sola ed unica possibilità di non essere cancellati dalla storia: e cioè di evitare un’alleanza PD+5S e promuovere le grandi intese sotto la bandiera inedita della responsabilità nazionale.

Non c’è nessuna strategia, tattica, istinto politico, o ancora peggio “grande statista” che c’entri. Il PDL non ha dovuto fare nessuna scelta o prendere nessuna decisione. Senza nessuna voce in capitolo, o riuscivano ad entrare nel governo o erano fuori. Una sola alternativa non è una scelta.

Era l’unica posizione due mesi fa, quando c’erano ancora altre possibilità di governo, e gli è andata bene. E resta l’unica posizione oggi, che è stata raggiunta non dal PDL ma dal casino di tutti gli altri.

Per le lancette rotte del PDL aprile 2013 è diventata l’ora giusta. C’è stata una combinazione magica di coincidenze temporali:

1- legge elettorale da scandalo che impedisce al presidente di sciogliere le camere subito.
2- situazione drammatica del paese che non permette AGLI ALTRI di negoziare più a lungo.
3- spaccamento inaudito del PD provato dall’elezione presidenziale.
4- netto no del M5S a entrare nella maggioranza.

In un altro paese e in un altro tempo, l’ora giusta del PDL non sarebbe mai arrivata.

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